La lingua senza frontiere. Fascino e avventure dello Yiddish

La lingua senza frontiere. Fascino e avventure dello Yiddish

di ANNA LINDA CALLOW

 

La storia dello yiddish è così avvincente e travagliata da assomigliare alla vita di tanti personaggi della sua letteratura.Oggi si stima che esso sia la lingua della vita quotidiana di circa 400.000 persone, pochissime rispetto ai più di dieci milioni di cent’anni fa: perlopiù ebrei di stretta osservanza che vivono soprattutto in Israele e negli Stati Uniti. Tuttavia l’impronta lasciata dalla sua cultura ha proporzioni ben più vaste dell’esiguo numero dei suoi parlanti attuali, e travalica i confini linguistici. La ritroviamo in autori come Saul Bellow, Chaim Potock e Mordechai Richler, nel cinema dei fratelli Marx, di Mel Brooks, di Woody Allen e dei fratelli Cohen, solo per citare alcuni tra gli esempi più noti.

La lingua senza frontiere

Il libro racconta la storia dell’idioma degli ebrei ashkenaziti prendendo spunto da momenti cruciali e personaggi di spicco: la nascita in una piccola comunità medievale stanziata sulle rive del Reno; la sua  propensione a travalicare i confini verso est e verso sud e la precoce vocazione letteraria. Ne racconta anche il momento della crisi: il sorgere di una vera e propria ideologia anti-yiddish, intransigente e feroce, nella seconda metà del Settecento e le reazioni che suscitò in coloro che si ersero a difesa della lingua disprezzata, le motivazioni e le strategie con cui ne promossero la riscossa fino al momento di massima espansione della sua diaspora, nei primi quarant’anni del secolo scorso. Affronta infine gli eventi storici che produssero la situazione odierna.

 

La lingua senza frontiere: Informazioni Bibliografiche

  • Anna Linda Callow, La lingua senza frontiere. Fascino e avventure dello Yiddish. Milano: Garzanti, 2023. (225 p.)
  • Una recensione di Massimo Giuliani è stata pubblicata dal quotidiano Avvenire del 10 marzo 2023.
  • Vedere inoltre la recensione di Marc van Oostendorp su questi sito.

 

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